Una volta sono andato a un colloquio dove mi hanno parcheggiato in una sala conferenze e poi ho fatto ruotare varie persone per parlare con me. Ho fatto diversi turni di persone, come ad esempio l'HR, il VP di Ingegneria, poi il tizio che sarebbe stato il mio diretto supervisore. Quando ogni persona se ne andava, andavano e prendevano la persona successiva nel programma. Tra una conversazione e l'altra, sono rimasto da solo nella sala conferenze per alcuni minuti.
Dopo la terza o quarta conversazione, sono stato lasciato di nuovo da solo nella stanza. Il tempo cominciò a passare, e cominciai a pensare che si fossero dimenticati di me. Ormai si stava avvicinando l'ora di pranzo. Ho aspettato e aspettato finché dopo circa 45 minuti ho finalmente messo la testa fuori dalla sala conferenze. I corridoi circostanti erano tutti oscurati e l'intero posto sembrava deserto. Ero piuttosto irritato da quel punto (soprattutto perché la compagnia non mi aveva ancora impressionato molto). Penso che sia successo che tutti erano usciti a pranzo e si erano dimenticati di me.
Ho preso la decisione di tirarmi indietro e li ho semplicemente cancellati. Sono riuscito a ritrovare la strada per tornare all'ingresso (era un grande spazio di un piano con un labirinto di cubicoli e uffici). Giuro che l'unica persona rimasta in ufficio era la receptionist. Ho lasciato il badge del visitatore che mi avevano dato (era una società di difesa con una rigorosa sicurezza) e me ne sono andato senza dire una parola alla receptionist.
Il VP mi ha lasciato un messaggio vocale arrabbiato circa tre ore dopo, chiedendomi perché me ne fossi andato e chiedendo che lo richiamassi. Quello che quei ragazzi non sapevano (e non lo sapevo nemmeno io all'epoca) era che una delle mie referenze era il più grande cliente di quella società.
La mia referenza era un ex capo con cui sono rimasto in ottimi rapporti. Avevo parlato brevemente con lui prima del colloquio per chiedergli se potevo usarlo come referenza. Durante quella conversazione non avevo rivelato il nome della società a cui stavo facendo il colloquio. Più tardi quella sera mi chiamò per chiedermi come era andato il mio colloquio. Quando gli ho raccontato la mia storia di sventura e gli ho detto il nome della società, è andato su tutte le furie. Ho cercato di convincerlo perché a quel punto ero pronto a lasciarmi tutto alle spalle, ma lui era indignato per come mi avevano trattato. Dato che la sua azienda era l'appaltatore principale e la loro società era il subappaltatore, aveva molto potere su di loro.
La mattina dopo ho ricevuto una serie di telefonate molto scuse dal vicepresidente, poi dalla signora delle Risorse Umane. Praticamente mi supplicavano di tornare e di completare il colloquio. A quel punto li avevo perdonati, ma non ero ancora interessato. Ho gentilmente detto alla signora delle Risorse Umane che le prime impressioni sono impressioni durature, e non riuscivo a togliermi di dosso il pensiero che se hanno incasinato così tanto un colloquio, cos'altro avrebbero incasinato se fossi venuto a lavorare per loro?
Quindi, tenete sempre presente che un colloquio è un'opportunità sia per il candidato che per l'azienda di dare il meglio di sé. Se un'azienda ti tratta così quando cerca di corteggiarti, non credere neanche per un momento che ti tratteranno meglio come dipendente.